Il rivoluzionario. Camilo Torres |
È combattere contro le strutture oppressive.
È raggiungere educazione per i bambini e accesso alla cultura per quelli económicamente incapaci.
È non compromettersi con la miseria.
È riconoscere in ogni uomo, qualsiasi diritto che li corrisponda.
È non finanziare il crimine.
È difendere ogni cittadino dagli abusi e ingustizie, senza distinguere credo u opinione.
È promuovere l'unione di tutti i settori dell'infrastruttura.
È non lasciare rompere quell'unione per gli sfruttatori.
È rifiutare ogni ripressione ingiusta e ogni tirannia.
È combattere per l'accrescimento integrale dell'uomo.
È compromettersi profondamente, basato nella ingiustizia.
È sostituire i corpi collegati inoperabili, per organizzazioni popolari efficaci cercando il bene della communitá.
È sostenere quelli chi combattono rettamente in favore del popolo.
È non vendersi come scambio di rimunerazioni, ricompense, promesse e prebende.
È adempiere l'ordine ricevuta.
È rifiutare ogni imperialismo e ogni tipo di colonialismo.
È combattere per un'efficace giustizia sociale.
È realizzare un'autentica democrazia no dominata per gruppi di pressione, definiti quelli come l'insieme in minoranzza di individui che hanno tutte le influenze per le decisioni di potere.
È combattere in contro della fame. Non versa, dicevo, dibattere se l'anima e mortale o immortale. L'unica cosa che sappiamo e che la fame e realemente mortale.
Pensavo, con Josué de Castro, che "viviamo una giustapposizione di mondi antagonici: uno, dove le persone vivono settanta anni come media; e un'altro, dove le persone vivono trenta e cinque anni".
La Terra è divisa principalmente in due grandi gruppi: quello di quei chi non mangiano e quell'altro doi chi mangiano e non dormono, timorosi della rivolta degli affamati.
Ogni giorno d'ogni settimana, diecimilla persone muoiono di fame sulla Terra: più di qualsiasi altro periodo della storia.
Soltanto nell'India, nei prossimi sieci anni, cinquanta millioni di bambini morrano per fame.
Più dimille cinquecento millioni di esseri umani vivono, a quest'ora, con fame nell'addome, fame nel cuore, fame nel cervello.
D'accordo a rapporti della FAO, la mezza parte della popolazione mondiale soffre fame o è malnutrita.
La Terra è abitata per tremilla millioni di persone. In diciasette anni saremmo quattromilla millioni. In trenta e sette anni, seimilla millioni.
Ad ogni tic-tac del pendolo dell'orologio del Congresso del Nutrimento, ce ne sono tre bocche di piú.